Lamberto Borgogni

Presidente Associazione Ex Allievi Fiat

 

Ringrazio l’amico Victor Risso per avermi chiesto di dare un contributo scritto alla realizzazione di questa monografia che vuole essere testimonianza dei quarant’anni di vita del gruppo fotografico della nostra Associazione.

Mi ha chiesto di farlo nella mia attuale veste di presidente, ed io ho accettato.

Fin dalle prime frasi pensate però, mi sono accorto che se il mio personale coinvolgimento nelle attività del gruppo si è interrotto negli anni ottanta, quello emotivo non è mai venuto meno.

Per questo, ho deciso di procedere scrivendo di getto, senza formalità, esprimendo sinceramente ciò che sento in questo momento, un sentimento di grande e profonda riconoscenza nei confronti di tutti coloro che hanno contribuito a far crescere intorno a se l’amore per la fotografia.

Impresa non facile, specialmente se tentata con persone come me, non dotate in partenza dell’occhio fotografico richiesto a chi vuol far parte di un gruppo di fotoamatori, ma che come me, nel tempo e grazie ai costanti insegnamenti di autentici Maestri, hanno imparato il significato di parole come: soggetto, inquadratura, esposizione, composizione...

A tanto impegno non sempre è corrisposta adeguata crescita degli allievi, ma di una cosa sono certo: tutti coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltare i suggerimenti dei nostri amici fotografi, hanno imparato la differenza che c’è tra “banali” scatti fotografici e scatti che invece vale la pena di fare.

Sono trascorsi quarant’anni, siamo entrati nell’era digitale, è completamente cambiato il modo di gestire e archiviare i dati, gli strumenti per fotografare hanno esteso il loro perimetro a mezzi fino a ieri dedicati esclusivamente alla voce, la possibilità di catturare immagini e la loro velocità di diffusione è aumentata in modo esponenziale, ma nulla è cambiato rispetto alla capacità di fare belle fotografie.

Questo continuerà a dipendere, nella maggior parte dei casi, da ciò che si è avuto la possibilità di imparare in presenza di realtà aggreganti come la nostra, dove operano persone competenti e appassionate, con le quali è possibile condividere un interesse comune e farlo crescere perché possa diventare, senza esagerazione, qualcosa di molto vicino all’arte.

Per questo ringrazio, senza citarli, tutti coloro che in questi quarant’anni hanno reso possibile l’esperienza vissuta dal gruppo fotografico della nostra Associazione, certo che Victor, Vincenzo, Gian Luigi e gli amici che ancora ne fanno parte, sapranno trasferire la loro passione a nuove generazioni di potenziali bravissimi fotografi.